Valparaiso
Reg.: 21 Lug 2007
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Da: Napoli (es)
|  Inviato: 07-07-2008 22:02 |
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In data 2008-07-07 21:46, utopia scrive:
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In data 2008-07-07 21:41, Valparaiso scrive:
Sì, sono d'accordo che il finale pone una serie di problemi, è però proprio per quei genitori, per la sorella, per gli amici, per le persone che indubbiamente ama, che lui scrive, se non erro, parole con cui chiede di non disperarsi per il suo destino, che il suo viaggio non è stato inutile, e le scrive perché allontanandosi ha potuto amarli in maniera diversa e forse migliore.
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E se le avesse scritte solo per alleviare loro il dolore, senza crederci neppure lui, perchè sapeva che qualcuno, prima o poi, avrebbe trovato i suoi resti ed il suo diario informando la famiglia?
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Certamente c'è anche questo, e c'è anche l'istinto umano di voler trovare una morale in fondo ad ogni storia.
E però io credo che qualcosa di positivo nella ricerca fatta dal protagonista ci sia, altrimenti perché qualcuno avrebbe deciso di raccontarla? Se davvero Chris avesse sbagliato proprio tutto, il film avrebbe potuto tranquillamente dirigerlo Bush in persona, e invece l'ha diretto Sean Penn, che è un individuo sicuramente privilegiato, ma decisamente in rotta col proprio Paese e la propria società, uno che fa scelte abbastanza vicine a quelle del suo protagonista, se non fosse che comunque non dimentica il valore della socialità, e degli affetti.
Non riesco proprio a vedere in questo film un messaggio del tipo "sta a casa e non rompere il cazzo". Sarebbe un pessimo film in quel caso... Ovvio che non è necessario mettersi un sacco a pelo sulle spalle e partire per compiere il tipo di ricerca a cui allude Penn, ma la scelta di ribellarsi e non accettare le risposte già pronte penso sia proprio la parte dell'esperienza di Chris che Penn intende esaltare...
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